lunedì 28 gennaio 2008

Bambole e bombole

Caro Mario,
vedi un po’ te se io un bel venerdì mattina mi alzo e prima di andare a lavoro compongo il numero di telefono che trovo sullo scontrino. Quello che mi aveva lasciato il padrona di casa, quello della bombola del gas. Chiamo il tipo e mi dice che sono spiacenti ma non fanno consegne a domicilio delle bombole, “gliela possiamo caricare sulla macchina ma.. non ha nessuno che gliela porti su?”. E io “no, troverò un altro sistema per riscaldarmi e per cucinare”. Poi è arrivato il sabato. Non sono stata bene. Già lo stomaco e tutto il resto stanno facendo i capricci. Poi forse una telefonata molto triste di una cara persona. E io non ho retto. Son tornata a casa. Non mi reggevo in piedi, mi bruciava lo stomaco, e avevo una voglia matta di piangere. Arrivata nel mio paesino, in quel pomeriggio che non era niente male, mi fermo a fare un giretto al mercatino delle pulci sotto casa. Devo dire che forse un giretto all’aria aperta mi ci voleva proprio. Un po’ di forze le ho riacquistate così. Poi sono andata a farmi la spesa.. beh veramente non è che avessi tutta sta gran forza in me, mi sono limitata a comprare l’acqua dall’enoteca sotto casa (c’ho tutto sotto casa, lo vuoi capire?!?!). Il tipo s’è fatto un po’ di cazzetti miei, e io forse che stavo un po’ intontita come una mezza drogata, sono stata a questo gioco senza nessun fastidio, come se non stesse succedendo a me, come se fossi una spettatrice totalemnte rincoglionita di quello che stava succedendo. Niente di speciale per carità; ma ti assicuro che conoscendomi in un altro momento non avrei retto tutto quel parlare di persone che dovrei conoscere ma non conosco, e quel chiedermi tutte quelle cose.. e poi come sono prolissi qui.. no no.. di solito non reggo.. Poi è successo che a un certo punto mi ha suggerito qualche salsa per cucinare.. e io devo avergli detto che "senza bombola è un po’ dura!".. Bhe per farla breve, oltre adesso a sapere che Diego ("ma come non l’hai ancora conosciuto?!!?") è grosso da far paura ma è tanto buono, e che la vecchietta del secondo piano è tanto una cara signora… dunque dicevo adesso ho anche chi mi porta la bombola su al mio finto terzo piano. Figata no? Eh si, perché l’enotecaio ci tiene a portrmela su.
La tua PaZZa

martedì 22 gennaio 2008

da Mario

Uè uè, cara Debbie e che è??? Spero che questo sia solo uno sfogo, che le cose non stiano poi così male e che forse hai avuto un calo di zuccheri a cui voi donnine siete tanto soggette. Oddio, son partito maschilista, qualunquista e stronzo.Ma ti giuro che i primi due termini non mi appartengono. Come diceva mio nonno, la vita non è un passettino avanti e uno indietro, a vita è cacament e cazz!! Però, non ci si arrende, diamoci forza e il futuro ci sorriderà. E poi lavorare è importante almeno per lo stipendietto, sennò come ci vai dal parrucchiere a farti na bella acconciatura da 90 euri?In questa settimana dovrò lottare con la burocrazia universitaria, preparare un esame e andare dal dentista...pori miei dentini mi fanno un male cane. Ma non tanto male quanto ne farò al tecnico Infostrada se non si decide a venire!! Ho il telefono muto e la connessione internet che funziona mezzora al giorno e a singhiozzo per giunta!!! Spero che le cose migliorino per te per me per tutti.

p.s. Sono pieno di munnezza. E' proprio vero che se ne accumulatata tanta che a guardare sta ridda di colori pare un'opera d'arte moderna!!! Alla prossima! kizz!!

domenica 13 gennaio 2008

gloria..


Caro Mario, niente riesce a distogliermi dalla mia ansia. Dal mio nonvivere, non lavorare, non gioire. La sera non vedo l'ora di arrivare a casa per perdermi nel sonno di un cubetto gelido e disordinato. Non mangio, non leggo, fumicchio un po' e crollo. E la mattina dopo è un trauma, il gelo, il sonno la voglia di sparire. Pff. Ci pensi? Non morire sparire. Andare a reincontrare la ragazza coi capelli viola e gli occhi gialli, venire da te e tirarti i pizzichi sulle guance, andare dale persone cattive e far loro provare il male che hanno fatto, andare da quelle buone, tutte, e regalar loro un sorriso. Dipingere un quadro e poi bruciarlo. Tanto non inquina... è fatto con colori biodegradabili..
Scusa Mario, devo lavorare.. devo.. chi me lo impone? Chi mi impone di esser quie regalar la mia vita intera per la gloria?
La tua PaZZA

domenica 6 gennaio 2008

assenze


Caro Mario,

solo due parole per dirti che mi manca la comunicazione con te. Lo so è colpa mia, e chissà quando potrò dedicarmene di nuovo. Ho tante cose da dirti, la notte le penso, è come se le scrivessi nella mente, ma quando c'è luce e lucidità tutto si offusca.

Buon anno.

Tua PaZZa